martedì 17 aprile 2012

MITOLOGIA


                                                              

Platone, nel Fedro, fa raccontare a Socrate un mito che spiega l'invenzione della scrittura:
                                                    
Socrate
Il dialogo platonico Fedro è dedicato all’amore, all’indagine sulla natura dell’anima umana e a una analisi accurata della retorica e della dialettica. Verso la fine del dialogo, per affrontare il problema del valore del discorso scritto, Platone, come in altre occasioni, utilizza un mito. Attraverso il mito di Theuth, Socrate mostra che conoscenza e sapienza non sono la stessa cosa. Chi aumenta le proprie conoscenze leggendo gli scritti degli altri, facilmente può pensare di aumentare cosí anche la propria sapienza. Ma si tratta di una presunzione infondata e pericolosa.




Gli stessi sumeri si preoccuparono di attribuire la paternità dell'invenzione della scrittura a un loro eroe leggendario: Enmerkar. Un celebre mito narra le traversie di questo mitico sovrano di Uruk (antenato dello stesso Gilgamesh) alle prese con Ensukeshdanna, re di Aratta. Un messaggero è inviato da una corte all'altra per riferire messaggi sempre più minacciosi. Ma i discorsi sono sempre più lunghi e il messaggero fa fatica a ricordare tutte le parole...
Scrittura Cuneiforme
« Il messaggero aveva la «lingua pesante», non era capace di ripeterlo;
 Poiché il messaggero aveva la «lingua pesante», e non era capace di ripeterlo,
 il signore di Kullab [Uruk] impastò l'argilla e vi incise le parole come in una tavoletta;
 - prima nessuno aveva mai inciso parole nell'argilla -
 ora, quando il dio sole risplendette, ciò fu manifesto:
 il signore di Kullab incise le parole come in una tavoletta, ed esse furono visibili. »

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